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Da una targa in ottone conservata nella sacrestia della Chiesa di S.Marciano risulta che essa fu edificata nell'anno 1150. Dell’originaria struttura si è conservato, probabilmente, il campanile che si può ammirare ancora nelle sue forme medievali. Nel XII secolo il campanile era isolato e rappresentava la torre più alta della città, solo con le trasformazioni settecentesche esso è stato addossato all’abside della chiesa. La chiesa fu totalmente rifatta nel XVIII secolo. La chiesa fu ricostruita per volontà dell’arciprete Casale e del vescovo Latilla, fratello del marchese di Taurasi, nelle forme tuttora visibili. Con l’ampliamento della chiesa il campanile fu affiancato dall’abside semicircolare, rimanendo l’accesso al campanile all’esterno della chiesa. La comunicazione attuale risale infatti all’inizio del Novecento. Col prolungamento dell’abside venne costruito l’altare maggiore, nel 1747 in stile barocco di autore ignoto, dono di Pietro degli Uberti. Questa insigne famiglia giunse a Taurasi nella prima metà del XVIII secolo, quando Giovan Battista degli Uberti nel 1706 sposò la nipote dell’arciprete Leonardo Casale. Sotto l’abside venne costruito il nuovo altare maggiore, dono di Pietro degli Uberti nel 1747, l’opera è in stile barocco di autore ignoto. L’altare è chiuso da una balaustra in marmo. La chiesa è ad unica navata, ai cui lati, tra colonne stuccate, vi sono sei cappelle con altari marmorei sormontati da altrettante arcate. Di notevole valore artistico sono anche le statue in legno che si trovano nella chiesa, tutte di autore ignoto tra le quali ricordiamo quella di S.Marciano risalente al 1587 e quella di S.Antonio del 1700. Sulla tribuna in legno sovrastante l’entrata, è localizzato un organo del 1726. Le decorazioni e gli affreschi risalgono al 1895, opera dell’artista avellinese Annibale Barchiesi, anno in cui la chiesa fu restaurata. Ulteriori restauri sono stati effettuati nel 1950, per volontà del parroco arciprete Luigi Liberto, e dopo il sisma del 1980.